Le origini
![Foto](/uploads/1/1/6/9/116934250/origini1_orig.jpg)
Pompei fu edificata su un altopiano ad un’altezza media di circa 30 metri sul livello del mare, formato da una colata lavica preistorica. Posta alla foce del fiume Sarno (a quel tempo navigabile), la città era destinata a diventare il porto dei centri campani privi di uno sbocco sul mare.
Il nome può derivare dall’osco pompe (cinque), quasi ad indicare una riunione di cinque villaggi, oppure dal greco pempo che significa “spedire”, a sottolineare il fatto che era un importante porto commerciale in grado di rifornire soprattutto di prodotti agricoli (olio e vino) diversi scali del Mediterraneo.
Molto presto Pompei avvertì l'influenza di due popolazioni di civiltà superiore, stabilite in Campania sin dal VII sec. a.C.: i Greci di Cuma e gli Etruschi di Capua. Questi ultimi succedettero ai Greci tra il 530 e il 474 a.C. quando si spinsero anche sulla costa, occupandola, e diventarono una grande potenza del Mediterraneo.
I Greci, debellati nuovamente gli Etruschi con l’aiuto dei Siracusani, tennero Pompei fino al 438, quando alcune popolazioni sannitiche appartenenti allo stesso ceppo degli antichi Osci invasero tutta la Campania. Risale a questo periodo l’espansione della città da 9,3 a 63,5 ettari di territorio, estendendosi così su tutto il costone lavico.
Il nome può derivare dall’osco pompe (cinque), quasi ad indicare una riunione di cinque villaggi, oppure dal greco pempo che significa “spedire”, a sottolineare il fatto che era un importante porto commerciale in grado di rifornire soprattutto di prodotti agricoli (olio e vino) diversi scali del Mediterraneo.
Molto presto Pompei avvertì l'influenza di due popolazioni di civiltà superiore, stabilite in Campania sin dal VII sec. a.C.: i Greci di Cuma e gli Etruschi di Capua. Questi ultimi succedettero ai Greci tra il 530 e il 474 a.C. quando si spinsero anche sulla costa, occupandola, e diventarono una grande potenza del Mediterraneo.
I Greci, debellati nuovamente gli Etruschi con l’aiuto dei Siracusani, tennero Pompei fino al 438, quando alcune popolazioni sannitiche appartenenti allo stesso ceppo degli antichi Osci invasero tutta la Campania. Risale a questo periodo l’espansione della città da 9,3 a 63,5 ettari di territorio, estendendosi così su tutto il costone lavico.
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Nel IV sec. a.C. le popolazioni sannitiche che vivevano sui monti dell’Appennino effettuarono nuove invasioni a discapito degli stessi Sanniti, ormai totalmente urbanizzati, della pianura e della costa. Questi per l’occasione (intorno al 300) furono costretti a ristrutturare le mura urbane in calcare del Sarno.
Anche Roma, chiamata in aiuto dai Sanniti di Capua, prese parte a questi avvenimenti (guerre sannitiche: 343 – 290 a.C.), uscendone vittoriosa e divenendo così padrona assoluta di tutto il territorio campano. Pompei ricavò da questa situazione una notevole spinta positiva nel commercio e nell’arte. Risale infatti a questo periodo l’impiego massiccio del tufo di Nocera, soprattutto per gli edifici pubblici che furono in parte ristrutturati, in parte costruiti ex – novo.
Anche Roma, chiamata in aiuto dai Sanniti di Capua, prese parte a questi avvenimenti (guerre sannitiche: 343 – 290 a.C.), uscendone vittoriosa e divenendo così padrona assoluta di tutto il territorio campano. Pompei ricavò da questa situazione una notevole spinta positiva nel commercio e nell’arte. Risale infatti a questo periodo l’impiego massiccio del tufo di Nocera, soprattutto per gli edifici pubblici che furono in parte ristrutturati, in parte costruiti ex – novo.