Il foro civile
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Il Foro Civile si sviluppò da una piazza di mercato presannitica e da un insediamento osco all’incrocio di vie commerciali regionali, fino a diventare il centro della piccola città (VII – VI sec. a.C.); raggiunse le sue attuali dimensioni nel V sec. a.C.. Il Foro Civile era il centro della vita religiosa, politica ed economica di Pompei. La piazza rettangolare (m. 143 x 38) era occupata sul fondo dal Tempio di Giove, inquadrato ai due lati da archi onorari con fontane, e circondata sugli altri tre lati da portici a due piani con colonne in travertino. Alcune colonne in tufo sul lato meridionale testimoniano una fase più antica, forse dei primi decenni del I secolo a.C.. Al periodo arcaico va datata, invece, la prima costruzione del Tempio di Apollo.
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L’antica pavimentazione a grandi lastre di travertino fu saccheggiata dopo l’eruzione assieme alle statue, alcune anche equestri, dedicate a personaggi imperiali e ad illustri pompeiani. Di fronte al tempio erano posti gli uffici amministrativi e politici, quali il Collegio dei Duumviri e l’Ufficio degli Ædili. Sui lati lunghi erano posti il Comitium (seggio elettorale), i mercati di stoffe e di vivande e gli edifici per i culti imperiali, e sul lato opposto, il carcere, la latrina, i granai, l’ufficio dei pesi e delle misure e la Basilica. Sul Foro si affacciano anche le Curie, ricostruite dopo il 62 d.C., nelle quali era collocata l’amministrazione municipale.