I reperti della città più antica
![Foto](/uploads/1/1/6/9/116934250/reperti_orig.jpg)
Durante una campagna di scavo in corso al Regio VI, nell’area nord della città sepolta, sono tornati alla luce alcuni reperti della Pompei più antica. E’ stato ritrovato un insediamento abitativo ben conservato del III secolo a.C., con pitture tra le più antiche ritrovate in Italia, e tracce di mura e fondamenta databili al VI secolo a.C..
I ritrovamenti, tra cui sono ben visibili i tre livelli di pavimentazione degli edifici portati alla luce, costituiscono un quadro inedito della città, nel periodo compreso tra le guerre sannitiche e le guerre puniche: una fase storica importantissima, finora assai poco documentata.
Dalle indicazioni fornite da questo ritrovamento si desume come Pompei fosse un grande centro anche in epoca antica, quando era sotto l’influenza degli etruschi. Benché costituisca l’esempio per eccellenza della città romana imperiale, in realtà, si tratta sostanzialmente di una città ellenistico – repubblicana, rimodellata durante il primo secolo dell’impero; infatti, l’impianto urbanistico, le mura e gran parte degli edifici pubblici risalgono ad un periodo compreso tra il III e il I secolo a.C..
La distruzione dovuta all’eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C., impedì che a tale struttura si apportassero le trasformazioni che subirono le altre città dell’Italia antica, come la stessa Roma.
Dai risultati di queste campagne, dunque, è dimostrato che la struttura urbanistica ed edilizia di Pompei, che rimase praticamente la stessa fino alla tragica fine della città, è quella realizzata intorno al 300 a.C., quando la Campania meridionale entrò definitivamente nell’orbita di Roma.
I ritrovamenti, tra cui sono ben visibili i tre livelli di pavimentazione degli edifici portati alla luce, costituiscono un quadro inedito della città, nel periodo compreso tra le guerre sannitiche e le guerre puniche: una fase storica importantissima, finora assai poco documentata.
Dalle indicazioni fornite da questo ritrovamento si desume come Pompei fosse un grande centro anche in epoca antica, quando era sotto l’influenza degli etruschi. Benché costituisca l’esempio per eccellenza della città romana imperiale, in realtà, si tratta sostanzialmente di una città ellenistico – repubblicana, rimodellata durante il primo secolo dell’impero; infatti, l’impianto urbanistico, le mura e gran parte degli edifici pubblici risalgono ad un periodo compreso tra il III e il I secolo a.C..
La distruzione dovuta all’eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C., impedì che a tale struttura si apportassero le trasformazioni che subirono le altre città dell’Italia antica, come la stessa Roma.
Dai risultati di queste campagne, dunque, è dimostrato che la struttura urbanistica ed edilizia di Pompei, che rimase praticamente la stessa fino alla tragica fine della città, è quella realizzata intorno al 300 a.C., quando la Campania meridionale entrò definitivamente nell’orbita di Roma.