Il Vesuvio
![Foto](/uploads/1/1/6/9/116934250/vesuvio1_orig.jpg)
Il Vesuvio è uno dei più famosi vulcani della Terra e con la sua forma caratteristica (è un monte gemino o bicipite) conferisce al paesaggio del golfo partenopeo un aspetto inconfondibile. Il Vesuvio è formato da un cono tronco, il Monte Somma (1132 metri la Punta del Nasone) e da un cono più piccolo, il cono Vesuviano (o Vesuvio propriamente detto), che sorge dal fondo del cratere del Somma e raggiunge l’altezza di 1281 metri. Tra il cono vesuviano e il Somma si apre una valle, la Valle del Gigante, che a nord ha il nome di Atrio del Cavallo e ad est di Valle dell’Inferno.
Nell’antichità il vulcano era noto solo per i suoi vini eccellenti; infatti, sulle anfore vinarie pompeiane ricorre spesso la scritta Vesvinum o Vesuvinum, cioè vino del Vesuvio. Prima del 79 d.C. il Vesuvio doveva essere costituito da un unico cono, come testimoniano tre affreschi (uno di Ercolano e due di Pompei); quello rinvenuto nella Casa del Centenario, infatti, rappresenta un monte isolato, probabilmente il Vesuvio, ai piedi del quale si trova Bacco ricoperto da un enorme grappolo di uva nera.
Della violenta eruzione del 79 d.C. che seppellì le città di Ercolano, Pompei e Stabia, abbiamo solo testimonianze poetiche, ma nessuna di cultori di scienze naturali. Due soli uomini, Seneca e Plinio il Vecchio, avrebbero potuto fornire esatte e competenti informazioni, ma Seneca era morto nel 65 (ma ha lasciato notizie precise del terremoto del 5 febbraio del 62) e Plinio fu una delle vittime della catastrofe. Da allora si sono susseguite diverse eruzioni più o meno intense, fino alla più recente del 1944.
![Foto](/uploads/1/1/6/9/116934250/vesuvio2_orig.jpg)
Al Vesuvio si può accedere dai tre paesi di Ercolano, Torre del Greco e Torre Annunziata (Boscotrecase) attraverso strade che poi convergono sulla strada del Vesuvio. La strada più comoda è quella che parte da Ercolano: si percorre un tratto del cosiddetto Miglio d’oro, perché punteggiato da numerose ville costruitevi nei secoli XVIII e XIX, e di qui si sale, tra frutteti e vigneti (che producono il rinomato vino Lacryma Christi) attraversando colate di lava fino ad arrivare all’Osservatorio Vesuviano, una costruzione del 1845, dal quale si segue giorno per giorno la vita del vulcano.
Fino al 1984 dalla Stazione Inferiore della Seggiovia in 6 minuti si poteva salire fino alla Stazione Superiore, situata sotto l’orlo del cratere; i lavori per la costruzione della nuova seggiovia sono stati interrotti e mai più ripresi: adesso il cratere si può raggiungere solo a piedi, lungo un sentiero. Di qui si spalanca un panorama immenso e affascinante sulla costa e il mare, dal golfo di Gaeta alla penisola sorrentina e a Capri.
Fino al 1984 dalla Stazione Inferiore della Seggiovia in 6 minuti si poteva salire fino alla Stazione Superiore, situata sotto l’orlo del cratere; i lavori per la costruzione della nuova seggiovia sono stati interrotti e mai più ripresi: adesso il cratere si può raggiungere solo a piedi, lungo un sentiero. Di qui si spalanca un panorama immenso e affascinante sulla costa e il mare, dal golfo di Gaeta alla penisola sorrentina e a Capri.